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In un piatto e triste paesaggio industriale Gueret, contabile della ditta Samson, si vede seguito da un cane bastardo che ogni sera lo accompagna fino alla miserabile pensione dove vive. Quel cane, che cerca la sua compagnia e al tempo stesso teme le sue inconsuete effusioni, sembra presentire i bruschi crontasti che lo animano e preannunciare i mutamenti del suo destino. A ventisette anni Gueret è un uomo che è sempre passato inosservato. Solo Nicole, col sogno del matrimonio, gli presta attenzione. Quanto alla sua affittacamere, Madame Biron, amante in passato di un malvivente marsigliese, sembra avere verso tutto un sentimento di ripugnanza e ostenta nei suoi confronti un'indifferenza che sfiora il disprezzo. Ma un giorno la storia di un omicidio, un infausto malinteso, la costringerà infine ad accorgersi di Gueret. Ma come si interesserà a lui? E come può Gueret rifiutare un'immagine detestabile se proprio questa lo rende seducente agli occhi di una donna della quale desidera la fiducia, l'amicizia, il corpo, l'amore addirittura? E fino a che punto la commedia invaderà il ''personaggio'' di Gueret? Il can che dorme sembra saperlo, ma i cani non hanno parole.