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Nell'italiano delle antiche tradizioni bibliche, "delle inflessioni morbide, quasi dolci come un canticchiare di ragazzo", Maggiani modella personaggi indimenticabili, custodi di un desiderio di libertà che e come il tenace volo del pettirosso: un arrancare di sghimbescio che fa ridere tutti ma che alla fine ha ragione del re degli uccelli, il signor falchetto con tutte le sue ragazze. "Noi libertari si è pettirossi", ci suggerisce Maggiani in questa grande saga o cantare che è il suo libro, e ce lo dice due volte, connì le parole di Saverio e dei suoi amici anarchici ed elevando il poeta Giuseppe Ungaretti a personaggio silenzioso di questa vicenda, a simbolo di chi ha capito che ha la poesia "è carogna giocosa e ballerina, dispettosa, aspra in bocca come i datteri acerbi, e profumata come l'oleandro rosa del deserto; insopportabile e leggera, cattiveria e nostalgia ".