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Le porte della vita è un racconto allegorico, una narrazione che sfruttando lo scenario onirico e interiore in cui si trova imprigionato un vecchio fantasma, ripercorre le tappe dei suoi ricordi, serbati lungo le porte di un corridoio che segna la fine e l'inizio del mondo conosciuto, diviso tra luce e ombra, tra rimpianti e speranze, tra azione e non-azione.Il centro della storia, oltre al senso stesso della vita, ruota attorno alla non-vita, vissuta come un naufrago mai approdato alla piena accettazione del mondo, di un uomo che può vivere solo di ricordi in un momento in cui pensa di aver perso anche quelli. Rinchiuso in un corridoio l'uomo cerca in qualche modo di scappare ma a fermarlo da quella razionalissima fuga è la cura di un bambino in difficoltà con la vita. Ma l'uomo scopre di non avere senso neanche per quel fantomatico bambino... dunque cosa gli rimane? Rimangono quelle porte che non abbandonano mai nessuno; niente può far sì che lo abbandonino e niente potrebbe mai romperle, o almeno così credeva. Fu proprio quel niente, infatti, che prese forma e ne divenne una forza più potente di qualsiasi altra divinità gli uomini possano mai creare con la loro incredibile fantasia. È proprio contro quel potentissimo niente che l'uomo dovrà battersi.