Biblioteca OO.RR. di Foggia

Biblioteca OO.RR. di Foggia

Progetto: "Un libro, medicina per l'anima"

Categoria: Giallo & Noir
Editore: Feltrinelli
Anno: 1992
N° catalogo: 2C

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Stato prestito: Disponibile

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Recensione

Portogallo. Siamo nel 1967, sei anni prima della caduta del salazarismo. Ci troviamo in un villaggio del Portogallo meridionale, l'alentejo del bracciantato e del latifondo. E' la palustre zona di Gafeira, metaforica contea (il nome significa "lebbra", "scabbia"), e uno scrittore in vacanza di caccia, durante una notte d'insonnia, ricostruisce il presunto delitto.
"Il delfino" di Cardoso Pires, uno dei più celebri romanzi portoghesi contemporanei, tradotto ormai in quasi tutto il mondo, è insieme un poliziesco e un romanzo di indagine sociologica. Il poliziesco, alla cui decifrazione il lettore è invitato a partecipare, riguarda un duplice omicidio rimasto insoluto: la morte della moglie e del servo dell'ingegnere Palma Bravo. L'indagine sociologica verte sullo stesso ingegnere Palma Bravo, il "Delfino" che dà il titolo al libro, rappresentante del salazarismo senescente e figura emblematica del 'marialvismo' portoghese, un'ideologia che ha privilegiato la ruralità, la virilità, i miti, il disprezzo per la modernità, il disprezzo per la donna e per l'arte.
Quasi un connubio fra Oblomov, Andrea Sperelli e un repubblichino, il protagonista del romanzo di Cardoso Pires, al centro di una torbida e ambigua storia a tre (la sua virilità tanto propagandata cela in realtà delle venature di omosessualità e tendenze sadomasochiste), è certamente il prototipo e il paradigma della mentalità salazarista ormai morente di cui Cardoso Pires fornisce un'esemplare autopsia in un romanzo di grande tensione morale e di affascinante suspence.

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