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Non c'è trucco e non c'è inganno dicevano, un tempo, i giocolieri sulla pubblica piazza. E così potrebbe dire Hilda Van Siller ai suoi lettori vecchi e nuovi.

Quelli che la conoscono sanno già che cosa aspettarsi: un giallo di impianto classico, costruito con intelligenza, con acume, con quella sensibilità psicologica che fa di lei un'autrice di primissimo ordine.

La morte è alla ribalta nei drammi della Van Siller, ma è l'amore a fare da background, come un sottofondo musicale che, a poco a poco, dilaga, sale di volume, prende il sopravvento. L'aggrovigliata vicenda di Invito a una confessione si svolge con un ritmo in crescendo, con una serie di delitti e attentati che sembrano sfuggire a una spiegazione oppure prestarsi a più di una ipotesi. Così, uqndo l'ispettore Lyman incaricato delle indagini fa intendere che si crede vicino alla meta, c'è chi ironizza sfidandolo a risolvere il molteplice mistero. Ma Lyman ha visto giusto e soprattutto sa scegliere il momento giusto per riunire tutti... indiziati e no.

E qualcuno accetterà il suo Invito a una confessione.