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''Tutto ciò che ho amato e avuto caro mi è stato portato via. L'uomo di cui mi fidavo e al quale mi sono concessa mi ha tradito. I nemici di mio padre sono finalmente riusciti a distruggere il suo lavoro. Non c'è più niente che mi possano togliere...'' Nell'attimo in cui Max McHenry viene assassinato, sua figlia Rebecca si trova coinvolta in una specie di incubo, quell'incalzante catena di privazioni da cui trarrà, tuttavia, la sua forza. 

Max McHenry era una figura quasi leggendaria, noto a tutti come il semplice cercatore d'oro che con abilità e fortuna era riuscito a costruire uno sconfinato impero finanziario, portando benessere e stabilità nelle lussureggianti isole caraibiche delle Angelines. Con la ricchezza Rebecca eredita, però, anche i suoi molti nemici, membri delle più rispettabili famiglie locali che per anni hanno costruito il loro potere su azioni di pirateria, aspettando il momento migliore per distruggere la crescente supremazia dei McHenry.

Eliminato il maggior ostacolo, la loro guerra continua colpendo sempre più basso e costringendo Rebecca a una solitaria difesa. Ma è così che la ragazza scopre di avere nelle vene lo stesso sanguie del padre: con coraggio e determinazione crea a sua volta un proprio impero, realizzando una catena di villaggi turistici che diventerà una delle più potenti organizzazioni economiche dei Caraibi, un nome simbolo, noto in tutto il mondo. In esso Rebecca convoglia tutto quanto ha impararto nella lotta per la sopravvivenza, fino alla presentazione del conto finale, che oltre a renderle giustizia le concederà un'inattesa riscoperta del potere dell'amore. 

Sfrecciando dai Caraibi alla Francia, da Wall Street al mondo delle galllerie d'arte londinesi, in questo romanzo Philip Shelby ci mette fisicamente al fianco di un'intrepida e indimenticabile figura di donna, intrecciando una spettacolare miscela di realtà e finzione.