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Agli inizi del XIII secolo un piccolo popolo di cacciatori e allevatori aveva riunito sotto il suo dominio i popoli turco-mongoli dell'Asia centrale e, nelle campagne di conquista, aveva sottomesso le più potenti civiltà asiatiche. L'uomo che portò questo popolo alla vittoria si chiamava Temucin, ''il fabbro''; con il nome Gengis Khan è divenuto famoso come conquistatore spietato: le sue guerre portarono morte e rovina a numerosi popoli e distrussero inestimabili tesori culturali. Ma le sue azioni furono determinate dalla dura legge della steppa, che non conosce pietà alcuna per il nemico. Egli non fu solo valorioso guerriero, ma anche abile stratega e straordinario organizzatore; il suo popolo lo considerò quasi come un dio, un potente sciamano dotato di poteri straordinari. L'impero da lui creato gli sopravvisse per oltre un secolo; le barriere da lui infrante ampliarono i confini del mondo. 

Gengis Khan usciva dalla storia per entrare nella leggenda.