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Marco Naldi, volontario a diciassette anni nella prima guerra mondiale, si trova, senza mai fare una scelta decisa e ragionata, nel corteo dei vincitori, dei fascisti. Strappato troppo presto all'adolescenza, divento strumento della follia degli uomini durante la guerra, non trova di meglio che lasciarsi andare nella grande corrente della storia. Crdendo di poter essere solo una comparsa, diventa ora lo strumento delle rivalità, delle congiurie, delle beghe personali e dei suoi padroni. Abituato all'irresponsabilità nella vita pubblica, non riesce ad essere responsabile nemmeno in quella privata in cui rifiuta ogni impegno fino a mancare alla sua grande occasione sentimentale, l'amore di una donna che invece ha fatto dell'impegno politico e morale la grande ragione della sua vita. Ormai sfiduciato e solo, Marco Naldi crede di poter concludere sul Don, nella seconda guerra mondiale, il ciclo iniziato sul Piave nella prima. Ma anche questa volta la morte lo trascura e, dopo aver realizzato la sua catarsi nella resistenza, Marco Naldi rifiuta di entrare in un nuovo corteo di vincitori e consuma il resto della sua vita nei ricordi e nella ricerca di un figlio che non ha mai potuto vedere e che perderà definitivamente per uno scherzo del destino.

Scritto da uno storico, Il corteo dei vincitori non è solo la storia esemplare di un uomo, ma anche il grande affresco di un'epoca tragica e squallida sotto l'orpello delle sue parate e delle sue coreografie.