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C'era una volta una donna, vestita di desideri e ricordi che gocciolavano ancora come ferite. Gocce sparse qua e là come pennellate di colore che si compongono lentamente in un quadro, a formare il disegno di una rinascita, che non potrà avvenire, senza quel miracolo che solo l'amore sa compiere, l'amore misterioso consacrato in chiese di silenzio.

C'era una volta una donna, Alessandra, senza ombrello mentre piovevano piume e spine, lungo il filo tra il dolore ed il sollievo. Senza pelle, Alessandra, che sceglie di muovere guerra alle proprie cicatrici, che risale la corrente perché troppo forte è la tentazione di tornare in superficie e amare ancora. Una volta, solo una volta.

C'è una donna, che mentre il destino gioca a dadi con i ricordi, resta in equilibrio, tra la rabbia e la consolazione dell'attesa.

Ci sono alcune vite che seguono il ciclo dei fiori, senza temere neppure l'inverno. E incantano così, come fosse niente.