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Jonathan N. faceva la guardia davanti a una banca:al  mattino dalle 09 alle 13 e dalle 14:30 alle 17 il pomeriggio. Viveva in una chambre de bonne', piccola e squallida. Ma per Jonathan era"il suo rifugio, la sua amata.. perché la sua stanza lo accoglieva con tenerezza la sera quando rietrava". Poi , un mattino d'estate improvvisamente accade il fatto del piccione... Per certi versi simile al protagonista del suo romanzo Patrick Suskind, autore che ha fatto molto parlare di sé, aspira a passare inosservato respingendo le interviste, evitando i premi letterari e vivendo rintanato tra Monaco e Parigi. E leggendo il piccione, sembra di vederlo il trentanovenne Suskind, con gli occhiali cerchiati mentre scrive dello spavento di quel Jonathan impietrito dallo sguardo senza vita di un piccione incontrato una mattina sul pianerottolo di casa. In forma di piccione, il mondo che Jonathan aveva creduto di poter tenere lontano da sé lo ha raggiunto e ora è l'inferno, l'inizio di un'ossessione che lo condurrà a ripensare a tutta la sua vita, fino all'imprevedibile soluzione finale.