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La Notte è il famoso libro di memorie sull’Olocausto. È stato pubblicato per la prima volta dall’autore ebreo Elie Wiesel nel 1956, undici anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. L’intera trama è basata su eventi reali e racconta come la vita di un ragazzo di quindici anni abbia cessato di essere la stessa nel momento in cui la guerra è venuta a casa sua. Una guerra che l’ha portato a dire addio a sua madre e alle sue sorelle, una guerra che l’ha reso prigioniero dei campi di concentramento in territorio polacco.L’edizione del libro che mi è venuta tra le mani ha una meravigliosa prefazione di François Mauriac. Lo scrittore francese, prima dell’inizio della narrazione dell’opera, chiarisce al lettore i temi principali del libro, notando, come poi ho potuto fare io, il profondo cambiamento nell’atteggiamento dell’adolescente nei confronti con Dio nel corso della narrazione. “La Notte” ritorna spesso al tema della fede spirituale, alimentata non dalle risposte, ma dalle domande. E se prima dell’esperienza del campo il ragazzo era pronto a mettere tutta la sua vita al servizio cieco dell’Onnipotente, dopo aver incontrato il male puro ha iniziato a dubitare dell’esistenza del Signore, ha smesso di recitare le preghiere con ossessione e la sua visione del mondo ha subito cambiamenti significativi.