Biblioteca OO.RR. di Foggia

Biblioteca OO.RR. di Foggia

Progetto: "Un libro, medicina per l'anima"

Categoria: Letteratura Italiana
Editore: Edizioni Paoline
Anno: 1958
N° catalogo: 7C

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Recensione

La scena si svolge nella desolata e montuosa regione della Scizia. Qui Efesto assistito da Cratos (il Potere) e Bia (la Violenza), per ordine di Zeus incatena a una rupe Prometeo, colpevole di aver rubato il fuoco per darlo agli uomini.

Ad assistere Prometeo, che lamenta l’ingiustizia divina e la gravità della sua pena, accorrono dagli abissi del mare, su di un carro alato, prima le oceanine (che formano il coro), poi, su di un grifone, il vecchio Oceano, che si offre, ma inutilmente, per la difficile opera di pacificazione.

Ma Prometeo non è la sola vittima del signore dell’Olimpo: ne è prova l’apparizione sulla scena di Io, la sacerdotessa sedotta da Zeus e trasformata per gelosia in una giovenca da Era (per un approfondimento leggi Zeus e Io, mitologia greca). Prometeo la conforta rivelandole che le nozze con una dea, nota a lui solo, priverebbero fatalmente Zeus del suo potere.

Zeus ha udito la conversazione con Io e invia il dio Hermes da Prometeo perché lo obblighi a svelare quel nome. Il titano però respinge sprezzatamente il dio. Per vendetta, Zeus con un terremoto fa sprofondare nelle viscere della terra la montagna cui il ribelle era incatenato.

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